Tokyo tutto l'anno - Laura Imai Messina
Riguardo questo libro devo fare alcune precisazioni perchè non credo possa attrarre tante persone.
A me è piaciuto parecchio per due ragioni fondamentali, ovvero perchè sono affascinata dal Giappone e perchè amo conoscere le tante e diverse tradizioni dei luoghi, ne sono proprio ossessionata a tal punto che se una tradizione mi piace la ripropongo anche a casa mia.
Entrambe queste motivazioni mi hanno portata a prestare molta attenzione alla descrizione dei diversi mesi dell’anno e delle diverse immagini che ciascun mese fornisce di Tokyo, oltre che a segnare passaggi che possono rivelarsi utili in futuro, soprattutto con riferimento alla scelta della stagione migliore per andarci.
Altra cosa che ho apprezzato molto e che va in parallelo con quanto sopra è il fatto che la scrittrice questa volta sia giapponese solo di adozione, in quanto nata e cresciuta in Italia, fino al suo trasferimento durante gli anni dell’università. Questo aspetto rende lo sforzo profuso nel libro - ovvero la “ricostruzione” mese dopo mese del Giappone e delle sue tradizioni - ancora più ammirevole.
Mi rendo conto però che, se non si è un minimo interessati al territorio, c’è il rischio che il libro venga considerato alla stregua di una Lonely Planet, ancorché più elaborata perchè comunque intriso di emozioni e sensazioni che lo personalizzano un po’ di più.
E come si sa, la Lonely Planet, finchè non si decide la destinazione, resta nei ripiani delle librerie.
Vi direi comunque di provare a leggerlo, anche solo per fare uno sforzo di immaginazione, davvero ben sollecitata dal vero e proprio dipinto della città di Tokyo che queste pagine regalano.
Riguardo questo libro devo fare alcune precisazioni perchè non credo possa attrarre tante persone.
A me è piaciuto parecchio per due ragioni fondamentali, ovvero perchè sono affascinata dal Giappone e perchè amo conoscere le tante e diverse tradizioni dei luoghi, ne sono proprio ossessionata a tal punto che se una tradizione mi piace la ripropongo anche a casa mia.
Entrambe queste motivazioni mi hanno portata a prestare molta attenzione alla descrizione dei diversi mesi dell’anno e delle diverse immagini che ciascun mese fornisce di Tokyo, oltre che a segnare passaggi che possono rivelarsi utili in futuro, soprattutto con riferimento alla scelta della stagione migliore per andarci.
Altra cosa che ho apprezzato molto e che va in parallelo con quanto sopra è il fatto che la scrittrice questa volta sia giapponese solo di adozione, in quanto nata e cresciuta in Italia, fino al suo trasferimento durante gli anni dell’università. Questo aspetto rende lo sforzo profuso nel libro - ovvero la “ricostruzione” mese dopo mese del Giappone e delle sue tradizioni - ancora più ammirevole.
Mi rendo conto però che, se non si è un minimo interessati al territorio, c’è il rischio che il libro venga considerato alla stregua di una Lonely Planet, ancorché più elaborata perchè comunque intriso di emozioni e sensazioni che lo personalizzano un po’ di più.
E come si sa, la Lonely Planet, finchè non si decide la destinazione, resta nei ripiani delle librerie.
Vi direi comunque di provare a leggerlo, anche solo per fare uno sforzo di immaginazione, davvero ben sollecitata dal vero e proprio dipinto della città di Tokyo che queste pagine regalano.
Buona lettura!