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Spare - Prince Harry

Ho letto alcuni pezzi, che sono stati abbastanza. Il libro alla fine non l'ho comprato.

Partiamo dal presupposto che Meghan non solo non era pronta per la vita reale, ma proprio non ci era portata. Sempre Meghan ha contribuito a ‘sto macello (nel vero senso della parola) per il suo bel cinquanta per cento, senza considerare - o forse sì - che la carne che offriva era quella dell’uomo del quale si diceva e si dice innamorata (vedremo…).

Visto che però a metterci la faccia, e non solo, in tutta questa storia è comunque Harry, parliamo di lui e stoppiamo per un attimo la demonizzazione di sua moglie che, alla fine, altro non ha fatto che quello che fa la maggior parte delle donne, ovvero lavorare subdolamente per allontanare il proprio marito dalla famiglia di origine, nella convinzione che questo sia lo strumento per migliorare in qualche modo quello stesso marito che guarda caso prima di sposarle andava più che bene… Ma, ripeto, adesso non è questo il punto.

Il punto è Harry, lui è il focus.

Harry che improvvisamente si sveglia da una sorta di coma emozionale ed inizia a rinfacciare, rimpiangere, rimproverare, rimbrottare, recriminare, diventando, agli occhi di (quasi) tutti, la vittima sacrificale di questa brutta e cattiva famiglia reale che altrettanto improvvisamente lui fa diventare brutta e cattiva. Non mi sembra che prima lo fosse, ai suoi occhi.
Ed è proprio questo l’aspetto che più mi fa riflettere: Harry che serba tutto ‘sto rancore e lo tira fuori tutto insieme, adesso, così, è lo stesso Harry che fino a pochi giorni prima dell’ingresso di Meghan nella Royal Society sorrideva, scherzava, era ben complice della famiglia, aveva un buon rapporto con suo fratello ma soprattutto con sua cognata Kate, aveva un buonissimo rapporto con i suoi cugini, sembrava sempre spensierato (fatta eccezione per il ricordo di sua madre), era uno dei pochissimi che scherzava con sua nonna e che la faceva ridere, era (sembrava, quanto meno) ben contento di essere parte della famiglia reale. Quella stessa famiglia che con la morte di Lady D non piaceva quasi più a nessuno, ma Harry non era certo tra i detrattori.

Bene, se solo Harry avesse tirato fuori anche solo l’un per cento di tutto questo rancore prima che arrivasse Meghan, sarebbe stato tutto diverso: prima di tutto sarebbe stato più credibile, cosa per nulla banale, e seconda cosa, Meghan stessa avrebbe forse avuto un altro ruolo, ovvero sarebbe stata colei che, semmai, lo avrebbe aiutato a tirarsi fuori. Aiutato, attenzione, che significa appunto non lasciarlo solo a combattere una battaglia più grande di lui.

Quello che è accaduto, invece, è stato l’esatto contrario: Harry, Spare, il minore, che io chiamerei più che altro “l’ingenuo” o “l’insicuro”, ha arbitrariamente deciso che Meghan dovesse avere la priorità su tutto, sulla sua famiglia d’origine ma non solo, sulla sua stessa vita e serenità. Harry ha lasciato che Meghan non gli facesse del bene. Harry ha permesso che la sua famiglia fosse punita per qualcosa per la quale se mai avesse voluto, avrebbe potuto provvedere a punire da solo, esternando i suoi disagi negli anni passati, tra le mura di Buckingham Palace e non sui giornali e sulle tv oltreoceano (quegli stessi giornali e tv che non brillano certo per obiettività tanto spesso quanto invece facciano per la spettacolarizzazione della colpa, anche e soprattutto presunta).

Harry, il minore (in tutti i sensi), ha deciso che il gioco valesse la candela. E adesso??

Morale della storia: se decidi di mettere in mano ad un’altra persona la tua vita, accertati di essere in grado di saperla scegliere.

Harry, anche no.

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