Rumba la vie

La storia risulta forse un po’ forzata ed i personaggi sono delineati da così tante sfumature, che alla fine si vedono solo quelle e si resta un po’ troppo in superficie comunque.
Inoltre, avrei dedicato più tempo al ballo in sé, che invece mi è sembrato troppo poco (mi aspettavo che fosse davvero il centro della storia ma non è così).
Tuttavia, il film mi è piaciuto per una serie di ragioni, prima fra tutte il fatto che l’ambientazione fosse una scuola di ballo, per di più parigina.
La bellezza dei due protagonisti è una bellezza autentica, passionale e selvaggia, per quanto a tratti soffocata. I costumi da ballo, poi, letteralmente strepitosi, ti fanno venire voglia di imparare solo per indossarne uno.
La fotografia su Parigi è silenziosa, discreta, più aderente alla realtà dei parigini, come dimostra anche la scena girata al Pachamama (uno dei miei locali preferiti in zona Bastille, peraltro, nell’11o arrondissement).
Infine, non in ordine di importanza, meritano un cenno le musiche, scelte davvero con maestria: il film si apre con “Oh very young” di Cat Stevens e si chiude con “Tous les deux” di Seemone, che vi invito ad ascoltare comunque, anche se non andate a vederlo.

Enjoy!