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La notte degli Oscar


Mancano poche ore alla notte degli Oscar, dunque dedicherò una parola a due dei film candidati a ricevere la famosa statuetta, che ho avuto modo di vedere, rigorosamente in lingua originale, in questa stagione.
Uno è Il potere del cane, di Jane Campion, l’altro è Licorice Pizza, di Paul Thomas Anderson.

Il potere del cane
Ho visto questo film appena uscito, una domenica mattina, in un silenzio che non era il solito silenzio che il cinema ti impone.
Era un silenzio quasi religioso, di rispetto, per la storia che stavo guardando e per il modo magistrale con il quale la regista e gli attori la stavano raccontando.
Ricordo di essere uscita dalla sala tra il turbato e l’incredulo, tanto che ho avuto bisogno di 24 ore per elaborare la meraviglia che avevo visto.
Il giorno dopo ho realizzato che si era trattato di un vero e proprio capolavoro.
Storia da togliere il fiato, fotografia meravigliosa, dialoghi intensi. Il protagonista, Benedict Cumberbatch (candidato come miglior attore, non a caso), ha una presenza spettacolare e con essa una voce dal timbro talmente profondo che onestamente non so nemmeno come abbiano potuto doppiarla a dovere. Non puoi fare a meno di quel timbro, neppure durante i silenzi. Quei silenzi che raccontano l’uomo ancor più di quanto lo facciano le (poche) parole ed i gesti.
Se riuscite, guardatelo in lingua originale, ne varrà la pena, vedrete.

Licorice pizza
Strepitosa interpretazione di Tom Waits. Sublime quella di Sean Penn e perfetta quella di Bradley Cooper.
Colonna sonora che ti riporta indietro, ai difficili ma coraggiosi anni ‘70, esempio di sempre per chi come me in quegli anni nasceva.
Se dovessi definirlo con un solo aggettivo, il film per me è colorato. È un arcobaleno, lo stesso che Sean Penn vede convintamente in Alana, che per lui è Rainbow a prima vista.
E Gary invece? Lui è tenero nel suo perseverare e tanto basta al lieto fine, ciò nonostante non banale.
Da vedere, assolutamente.

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