Ninja baby - di Yngvild Sve Flikke
Ho partecipato alla prima (in norvegese, sottotitolato) che prevedeva anche una sessione di Q&A con la regista.
È stato molto divertente: lei stessa, rimasta incinta due volte ed entrambe le volte assolutamente volute, ha spiegato che i suoi pensieri durante la gravidanza non siano stati sempre quelli di una futura mamma "modello", nell'accezione che troppo spesso tende a doversi dare.
L'idea del film deriva proprio dal fatto di voler esprimere in maniera autentica - anche attraverso l’animazione che, per citare la regista, “è magica e folle come la maternità” - il modo in cui la maternità stessa viene affrontata, ovvero in maniera assolutamente realistica, non dorata.
Il film è geniale ed attento. Per i dialoghi, per il connubio tra fotografia e animazione (elemento che un po' mi faceva titubare, ma guai se non ci fosse stato) e per la scelta degli attori, letteralmente perfetti. Quello che fa la differenza però è che si tratta di quanto di più onesto e sincero sia mai stato detto e rappresentato sulla gravidanza e sulla volontà (o non volontà) di diventare madre.
Il ninja baby è il bimbo che tutte le donne vorrebbero: non fa ingrassare durante tutti i nove mesi, permette di bere per tutto il tempo, non scalcia nemmeno, lo senti appena. Chiede solo di nascere e di mantenere il suo piccolo mondo anche dopo. Ha una voce scelta con una maestria ed un’attenzione senza pari: la stessa regista ha confermato sul punto di aver studiato ogni possibilità perché il ninja baby avesse la voce giusta (occorre guardare il film per capire).
La coscienza di tutti i personaggi è autentica e tutto in questo film gira attorno alla coscienza. Una coscienza sincera, che non si vergogna di essere tale e di sostenere con coraggio e con determinazione le decisioni che ne derivano.
Obiettivo della regista era quello di “demistificare i cliché”. L’opera è riuscita alla perfezione.
Il film esce il 13 ottobre nelle sale. CONSIGLIATISSIMO.
Buona visione!