Il primo caffè della giornata - Toshikazu Kawaguchi
Avete presente la sensazione di quando, mentre piangete, quel qualcuno che vi ama vi asciuga le lacrime col pollice, vi fa una carezza e subito dopo vi dà un bacio sulla fronte?
È esattamente questa la sensazione che si prova in tutte e quattro le storie che in questo romanzo l’autore decide di condividere con i lettori.
È una speranza non tanto di vita nuova, quanto piuttosto di un nuovo approccio, quello giusto, più lucido perché finalmente scevro dal dolore che in qualche modo può essere risolto, anche se mai dimenticato.
È un romanzo che ciascuno dovrebbe leggere perché fa bene all’anima, infonde serenità, calma, che si fondono sempre con l’ambiente circostante, che sembra parli sempre un attimo prima che qualcosa di (più) bello succeda.
L’ho comprato in Feltrinelli alla stazione di Firenze, e mi ha accompagnata nel viaggio a Milano e poi in quello successivo, da Milano verso Bari e ritorno. Si è rivelato la compagnia perfetta.
Ah, quasi dimenticavo, è il terzo della trilogia iniziata con “Finché il caffè è caldo” (di cui ho parlato in un post precedente), ma si possono leggere nell’ordine che si preferisce. Io, ad esempio, non ho ancora letto il secondo.
Consigliatissimo a tutti, ma un po’ di più a chi deve tornare a ricordare come si sorride. :)