Brian and Charles

Ho aspettato qualche giorno prima di parlare di questo film perché, come a volte accade, non essendo propriamente il mio genere, ho bisogno di un po’ più di tempo per elaborare.
Dunque… intanto, come sempre, il fatto di averlo visto in lingua originale credo sia stato per me un forte valore aggiunto.
Si tratta di un film a metà tra fantascienza e sentimento e per quanto io non abbia amato particolarmente la parte fantascientifica (ma solo perché non sono molto abituata alla fantascienza), ho al contrario apprezzato molto l’altra parte: al centro del film un bel messaggio di dialogo e non-violenza che sfido a non apprezzare coi tempi che viviamo.
A questo si aggiunge un altro elemento a me molto caro, ovvero quello dei viaggi, della curiosità ad essi sottesa e dello spirito avventuriero ed incosciente con i quali spesso i viaggi si affrontano.
Un po’ lento all’inizio, forse, ma si riprende da metà in poi e pian piano si passa dallo scetticismo alla tenerezza.
Ho amato tantissimo anche la parte finale, quando poco prima dei titoli di coda sul maxi schermo si sono susseguite delle cartoline inviate da ogni parte del mondo: un dolcissimo ritorno al passato del quale le cartoline sono uno degli esempi più belli e rappresentativi.
Infine, come dico spesso, i film sono uno dei tanti modi per conoscere musica fino ad allora sconosciuta, come è successo per me con “Who Knows Where The Time Goes”, di Fairport Convention.

Non so se consigliarlo, forse no… ma sarei curiosa di sapere cosa ne pensate se andate a vederlo. :)